Su Etica e Economia è uscito un contributo a firma congiunta con Luigi Scorca sull’evoluzione della specializzazione produttiva.

Potete leggere l’articolo qui:

Le nostre conclusioni sono che “l’Italia è rimasta specializzata nella produzione di beni e servizi a basso contenuto tecnologico, mentre Francia e Germania si sono ritagliate un ruolo nei settori avanzati a maggiore contenuto di conoscenza/tecnologia. Nel contesto di un massiccio piano di investimenti come quello presentato attraverso il PNRR, l’Italia rischia perdere l’opportunità di creare una base produttiva che punti sui settori con le migliori prospettive di crescita nel lungo periodo. Questo andamento deve essere corretto: per avere una crescita quantitativamente e qualitativamente superiore, l’Italia deve muoversi nella stessa direzione di Germania e Francia, e cioè verso la produzione di beni e servizi con maggiore contenuto tecnologico e di conoscenza. Per fare ciò serve un piano, di lungo periodo, che organizzi il tessuto produttivo, e che coinvolga tutti gli attori sociali: Stato, imprese, parti sociali, enti di ricerca e Università. Il PNRR è una ottima occasione per cambiare (in meglio) il Paese.”

Buona Lettura!

 

PENSARE LA MACROECONOMIA